La scelta di realizzare gli edifici e le parti murarie utilizzando le moderne tecnologie di prototipazione rapida, è nata proprio dall'esigenza di mantenere il modello il più fedele possibile alle forme e ai materiali scelti in fase di progettazione: questa tecnica permette di formare il modello dell'edificio partendo dai normali files CAD 3D realizzati dai progettisti, riproducendo fedelmente i colori e le textures applicate, il tutto in tempi estremamente contenuti.
L'inserimento dei modelli nel contesto urbanistico e paesaggistico viene invece realizzato in modo artigianale, donando al plastico quelle piccole imperfezioni asimmetriche nei terreni, nelle strade e specchi d'acqua, che ne conferiscono fascino e realismo.
E per gli amanti del moderno e del surreale, l'impiego di materiali particolari, come il plexiglas, può dare risalto e contrasto a costruzioni particolari.
Il plastico architettonico è ancora oggi una tappa molto importante, se non obbligata, nello sviluppo progettuale architettonico: è uno strumento che consente di simulare, sperimentare ed esprimere un'idea progettuale. Grazie al plastico architettonico l'architetto può valutare, al di là della scala dimensionale, i volumi e le geometrie ricercate, ed i rapporti tra di essi.
Non solo gli architetti usufruiscono di questo eccezionale ed affascinante strumento: di fatto gruppi immobiliari, ma anche imprese edili, ne fanno ampio uso per la presentazione a possibili acquirenti dei loro immobili, così da renderli perfettamente consapevoli del contesto, dei materiali, delle finiture.
Amministrazioni comunali ed enti filo-archeologici possono trovare nel plastico architettonico un valido strumento per presentazioni di progetti, esposizioni di particolari siti del territorio.
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